Salute

Il forno a microonde è un elettrodomestico che sfrutta il potere delle microonde che agiscono sulle molecole d’acqua presenti nei cibi per riscaldarli, cuocerli o scongelarli. Questo sistema garantisce tempi di cottura ridotti. Diversamente dal tradizionale forno elettrico, o in alcuni casi a gas, che cuoce e riscalda per irraggiamento, il forno a microonde, agendo sull’acqua presente all’interno dei cibi, riscalda e cuoce maggiormente le parti ricche di acqua.

Come agisce

Il metodo tradizionale di cottura attraverso un forno elettrico richiede tempi abbastanza lunghi. È necessario prima che si riscaldi l’aria all’interno del forno per poi procedere ad una cottura che parte dalla parte esterna del cibo fino a raggiungerne il cuore.

La cottura attraverso forno a microonde è una cottura che riduce di molto i tempi. Il calore agisce direttamente sul cibo. L’aspetto negativo della cottura a microonde riguarda le temperature che questi forni riescono a raggiungere. Sono temperature più bassi rispetto a quelle del forno tradizionale, che non permettono quindi di dorare i cibi o non permette la cottura di dolci la cui lievitazione richiede temperature più alte.

Sono oggi presenti in commercio vari tipi di forni a microonde che permettono di eseguire anche altri metodi di cottura quali quella al grill, per ovviare al problema delle dorature, o anche cotture al vapore che garantisce una cucina salutare. Non tutti gli alimenti sono adatti alla cottura al microonde. Tra questi ci sono ad esempio le uova, o altri cibi come patate e mele a cui andrebbero applicati dei fori prima di essere infilati nel microonde.

Alcuni forni elettrici a microonde permettono la cottura a vapore di cibi come pesce e verdure. Viene consegnato in dotazione con il forno a microonde un particolare contenitore all’interno del quale vengono riposti i cibi insieme ad un fondo d’acqua. Il calore trasformando l’acqua in vapore permette una cottura più salutare dei cibi che non richiedono aggiunta di condimenti, ma possono essere assaporati in tutta la loro naturalezza. È inoltre un metodo di cottura molto comodo e rapido utile per coloro che devono seguire una dieta più equilibrata, in quanto è un tipo di cottura che non necessita l’aggiunta di grassi.

Per poter sfruttare la funzione grill del proprio forno a microonde è necessario posizionare le pietanze sull’apposito piatto crisp che viene dato in dotazione all’acquisto del forno. Posizionando le pietanze al suo interno ed azionando la funzione grill, sarà possibile eseguire una cottura a temperature più alte e diretta sui cibi per poterli rosolare e rendere più dorati. Il piatto crisp va posizionato su di un’alzatina che avvicina le pietanze al grill presente nel forno a microonde.

Gli elementi del microonde

Il microonde è costituito da un generatore di microonde detto anche magnetron che produce appunto le onde magnetiche, da una guida delle onde, da un distributore di onde che fa si che le onde generate riflettendo sulle pareti del microonde si distribuiscano uniformemente.

Le pietanze sono sempre posizionate su di un piatto rotante. Questo movimento aiuta la distribuzione del calore sui cibi. Consigliabile riporre le pietanze su di un lato del piatto, piuttosto che al centro. In questo modo il cibo riceve una maggiore quantità di calore. Infine è presente anche un quadro attraverso il quale si possono regolare le funzioni del forno a microonde, le temperature e il tempo.

acne sulla pelle

Le persone affette dal disturbo dell’acne sulla pelle spesso si sentono a disagio sia nei periodi peggiori di sfogo sia alla fine degli stessi a causa delle cicatrici provocate da questa malattia della pelle.

Infatti nei peggiori casi di acne è possibile che molte cicatrici si formino sul viso come dei veri e propri buchi sulla pelle. Purtroppo l’acne che causa cicatrici è molto dolorosa e molto difficile da curare ma esistono comunque dei trattamenti che possono ridurne i sintomi e le conseguenze.

La prima cosa da fare sarà indubbiamente quella di curare l’acne e prevenirne la ricomparsa.

Se l’acne compare saltuariamente sulla pelle è possibile utilizzare un dispositivo per la pulizia profonda come ad esempio Face-Up. Se il problema continua a persistere, nonostante all’uso del dispositivo Face-Up venga anche associata una corretta dieta, uno stile di vita sano e una corretta pulizia della pelle del viso, diventa necessario rivolgersi ad un dermatologo.

Un dermatologo specializzato nella cura della pelle contro l’acne sarà in grado di prescrivere una terapia steroidea per come togliere i brufoli e l’infezione causata dall’acne.

Come comportarsi se le cicatrici dovute all’acne rimangono sulla pelle.

La prima cosa necessaria da fare se la pelle rimane rovinata in seguito ad uno sfogo di acne è quella di mantenere la calma. Non vi preoccupate eccessivamente perché a qualsiasi problema c’é un rimedio. Vi consiglio innanzitutto di controllare allo specchio la situazione della vostra pelle e verificare se le cicatrici provocate dall’acne sono più o meno profonde.

Sulle cicatrici lievi è molto più semplice trovare un rimedio mentre per le cicatrici profonde è necessario chiedere l’aiuto di alcuni professionisti. Iniziate a trattare quindi la pelle eseguendo un normalissimo scrub per il viso. Lo scrub può essere acquistato oppure creato in casa con del miele e dello zucchero di canna.

Massaggiate lo scrub sulla pelle del viso, evitando ovviamente il contorno occhi e prestando più attenzione alle zone dove l’acne aveva colpito. Ripulite quindi la pelle eliminando il prodotto scrub con dell’acqua fredda o tiepida, asciugatela ed applicate una crema naturale a base vitaminica come ad esempio Vea Lipogel.

L’applicazione di una crema a base vitaminica vi consentirà di rendere la vostra pelle estremamente elastica ed eliminare le cicatrici più piccole. Anche Face-Up, il dispositivo per la pulizia profonda della pelle, vi consentirà di aiutare la pelle nella guarigione nelle zone con piccole cicatrici.

Se invece le cicatrici sono abbastanza evidenti avrete due soluzioni.

La prima soluzione per eliminare le cicatrici profonde causate dall’acne sarà quella di eseguire un trattamento laser. Il laser leviga la pelle e favorisce la guarigione dalle cicatrici.

Vi consiglio di informarvi accuratamente prima di eseguire questo trattamento di bellezza sulla pelle perché esso può essere eseguito solo da medici professionisti (diffidate da eventuali trattamenti simili alternativi, sarebbero poco efficaci).

Per le cicatrici più profonde esiste la seconda soluzione ossia quella del trapianto di pelle. Un medico chirurgo potrà, in anestesia locale, togliere dei piccoli pezzetti di pelle (solitamente prelevati dietro il vostro orecchio o sul collo) e trapiantarli nel buco causato dalla cicatrice. La pelle trapiantata andrà a chiudere il foro ed eliminare il problema definitivamente.

fasciatoio versatile

L’arrivo di un bambino all’interno di una casa rappresenta un momento di gioia e felicità senza precedenti nella vita dei genitori. Nei mesi che precedono la nascita, tuttavia, tra ansie e felicità ci si prepara ad accogliere al meglio il futuro nato, dotando la sua cameretta di tutto ciò di cui potrebbe avere bisogno.

Il fasciatoio per il cambio pannolino

Tra gli accessori che un bambino non apprezza nell’immediato, ma che fanno tanto piacere a mamma e papà c’è sicuramente il fasciatoio. Si tratta di quel mobiletto che c’è in tutte le case delle future mamme, dove si appoggia il bebè per cambiargli il pannolino. Un accessorio utilissimo non solo per le attività con il piccolo ma comodo anche da utilizzare come armadietto per riporre asciugamani e tutine del piccolo.

Si tratta di un oggetto prezioso che rappresenta al meglio il rapporto e l’intimità tra la mamma e il piccolo che si ritrovano insieme su questa tavoletta morbidissima capace di cullare il piccolo come se si trovasse su di una candida nuvoletta. Il fasciatoio è un oggetto adatto a tutte le mamme e anche chi ama cambiare il pannolino del proprio bebè sul letto. In questo caso, infatti, il fasciatoio si può utilizzare per vestire il bambino o semplicemente per appoggiare giocattoli, vestitini e accessori del bebè.

Le cassettiere fasciatoio

Le cassettiere fasciatoio, in particolare, rappresentano una bella variante ai fasciatoi singoli oltre che un simpatico complemento d’arredo per le camerette dei propri piccoli. In genere i fasciatoi cassettiera sono realizzati in legno, ma ci sono anche tipologie di fasciatoi realizzati in materiali diversi. Il fasciatoio vero è proprio, però, è in genere un cuscino super imbottito plastificato.

Si tratta di uno speciale sedile pensato per accogliere delicatamente il bebè; per questo motivo, molti fasciatoio sono imbottiti in lattice, un materiale speciale che rende ulteriormente morbido il tessuto che rifinisce esternamente il fasciatoio e che ne attenua gli urti nel caso in cui si poggi con poca delicatezza il bene. Il fasciatoio, tuttavia, non è adatto solo alle mamme ma anche ai papà.

Non sempre il compito del cambio di pannolino deve spettare ai genitori ed è per questo che è possibile tranquillamente passare la palla al papà che, con l’aiuto di un fasciatoio, sarà in grado di cambiare agevolmente il pannolino al piccolo. Avendo il bambino al centro del fasciatoio e al sicuro grazie alle barre laterali, il cambio del pannolino sarà un gioco da ragazzi anche per i papà più imbranati.

Vantaggi di un robot da cucina

Non tutte le donne nascono per trascorrere ore ed ore ai fornelli; ad alcune piace cucinare solo nel fine settimana; ad altre non piace cucinare affatto. In questi casi, un robot da cucina può rappresentare un aiuto valido e concreto in cucina. Scopriamo perché.

Guadagnare tempo e lavoro

A differenza di quello che potrebbero pensare le donne più in là con l’età che sono abituate a cucinare tutti i giorni e a trascorrere tra i fornelli gran parte della propria esistenza, le più giovani possono facilmente apprezzare e godere dei vantaggi dei robot da cucina. Innanzitutto questi elettrodomestici consentono di guadagnare tempo e di cucinare piatti elaboratissimi.

Praticamente il tutto funziona aggiungendo la giusta quantità di ingredienti e procedendo a seguire passo passo le istruzioni indicate sulla ricetta. Le attività che un robot da cucina consente di svolgere in poco tempo sono davvero tante: frullare, tritare, mescolare sono solo alcune delle operazioni che – senza un robot – richiedono un impiego importante di tempo ed energia.

Vantaggi pratici di un robot da cucina

Provare per credere. Molte donne apprezzano i vantaggi del robot da cucina specie quando si tratta di preparare dolci. Immaginate di essere alle prese con la preparazione di una crostata alla marmellata. La crostata è fatta con la pasta frolla e la pasta frolla a sua volta, esige un po’ di tempo per la preparazione. Senza il robot da cucina bisognerebbe mescolare a mano una serie di ingredienti come uova, farina, zucchero, sale, vanillina ecc.

Con il robot da cucina, invece, si versa tutto in un unico boccale, si mescola automaticamente e si ripone in frigo per il riposo. La stessa operazione senza robot da cucina potrebbe richiedere oltre un’ora di tempo; con il robot da cucina, invece, saranno sufficienti pochi minuti. Il tempo, quindi, rappresenta la chiave di lettura di questo elettrodomestico che non va utilizzato solo quando non si ha tempo o voglia di cucinare, ma anche quando si desidera portare in tavola piatti particolarmente complessi.

Offrendo la possibilità di eseguire più azioni simultaneamente, infatti, il robot da cucina è in grado di aiutare le donne in cucina che desiderano cimentarsi nei piatti più complessi ed elaborati. Insomma, un robot da cucina è un aiuto valido per tutte: dalle donne che amano cucinare a quelle che non ne hanno alcuna voglia, la preparazione di primi e secondi piatti con questo elettrodomestico diventerà sicuramente più semplice per tutte.

Gocce piccolissime nell’aerosol ad ultrasuoni

Gli aerosol sono strumenti davvero importanti per risolvere alcuni problemi di salute legati soprattutto alle malattie delle vie respiratorie. Quando si parla di un aerosol ad ultrasuoni si fa riferimento ad una tipologia particolare di prodotto che si differenzia rispetto a quelli tradizionali per la capacità di scomporre il farmaco in piccole gocce.

Aerosol ad ultrasuoni: vantaggi e svantaggi

La soluzione del farmaco in gocce piccolissime è resa possibile dalla struttura stessa del macchinario che è internamente dotato di un piccolo pezzo di ceramica che a sua volta è subordinato ad una pressione elettrica particolarmente forte. Rispetto agli aerosol tradizionali, quelli ad ultrasuoni funzionano più velocemente rispetto a quelli tradizionali e sono in grado di diluire il farmaco in gocce ancora più piccole. Inoltre, gli aerosol ad ultrasuoni sono più silenziosi di quelli tradizionali, nonostante vadano incontro a quale svantaggio.

Ad esempio gli aereosol ad ultrasuoni si rompono più facilmente rispetto a quelli tradizionali e in alcuni casi sono anche capaci di alterare eccessivamente i principi del farmaco. Ciò è causato dal fatto che gli apparecchi ad ultrasuoni sono in grado di trasformare il farmaco in gocce davvero piccole ma per farlo hanno bisogno di surriscaldare il liquido più di un prodotto normale; nella fase di riscaldamento eccessivo è possibile effettivamente che le caratteristiche del farmaco vengano alterate. A conferma di ciò ci sono proprio alcuni farmaci che, nel foglietto illustrativo, sconsigliano l’uso di questo apparecchio per evitare il vanificarsi degli effetti benefici.

L’importanza di una pulizia corretta

In linea di massima, però, è possibile utilizzare un aerosol ad ultrasuoni in base al farmaco e alle sue caratteristiche. In effetti ci sono farmaci che per essere meglio assimilati dall’organismo hanno bisogno di essere scomposti in particelle piccolissime e altri che, al contrario, possono avere un effetto migliore se assunti con aerosol tradizionale. IN ogni caso, quando si utilizza questo apparecchio è fondamentale tenere a mente che la sua pulizia è fondamentale per il corretto funzionamento e per la salute stessa di chi lo utilizza.

Una pulizia superficiale dell’aerosol, in effetti, implica la possibilità che si formino microbi e batteri all’interno dell’apparecchio che – all’uso successivo del macchinario – vengono assimilati dall’organismo. Questo oltre a rappresentare una minaccia per la salute di chi usa l’aerosol, rappresenta un rischio anche per il corretto funzionamento della macchina e dei suoi accessori che se non puliti adeguatamente finiscono inevitabilmente con il rompersi.

cellule staminali

Le cellule staminali, tra tutte quelle presenti nel corpo umano, sono le uniche dotate della capacità di rinnovarsi e trasformarsi in qualcosa di completamente nuovo.

Cosa fanno le cellule staminali?

La capacità del mutamento che è insita in queste cellule prende il nome di differenziamento cellulare, proprio perché appunto queste cellule di dividono, si modificano e si differenziano le une rispetto alle altre. Oggi le cellule staminali sono al centro di numerose ricerche condotte in ogni parte del mondo ad opera e per mezzo di studiosi che sono convinti del grande potenziale insito in queste cellule al fine di combattere malattie umane anche molto gravi.

Ma dove si trovano le cellule staminali? In realtà, queste cellule si possono prelevare da diverse parti dell’organismo come il cordone ombelicale, il sangue, la spina dorsale la placenta e i tessuti adiposi. Una cellula staminale, però, per essere definita tale deve possedere due caratteristiche fondamentali: la capacità di vivere a lungo, scientificamente detta autorinnovamento, e la potenza multipla.

L’autorinnovamento, nello specifico riguarda una peculiarità insita alle cellule staminali embrionali e cioè il fatto che queste cellule hanno la capacità di mantenersi in vita per diversi cicli restando sempre intatte e differenziate le une rispetto alle altre. Ciò significa, quindi, che in natura non si verifica mai un accorpamento tra cellule staminali e che queste cellule restano divise l’una dall’altra per tutta la durata della vita.

Staminali: la cura possibile ai tumori

Questo è il motivo per cui perché le staminali potrebbero essere la via di cura di molti tumori che sono – appunto – cellule morte. Impiantando cellule vive e – per così dire – autonome e non contaminate con altre cellule, le zone colpite da tumore potrebbero rigenerarsi e dar vita ad un nuovo ciclo vitale fatto di cellule completamente indipendenti rispetto a quelle morte a causa di tumore e metastasi.

La seconda caratteristica fondamentale delle cellule staminali si chiama pluripotenza. In sostanza si tratta della capacità di questa cellula di generare altre cellule staminali ma anche altri tipi di cellule. Ciò significa che la cellula staminale non solo rinnova il proprio ciclo vitale, ma è anche in grado di generare altra vita cellulare – di differente natura rispetto a se stessa – ma pur sempre altra vita.

Le cellule staminali non appartengono solo agli esseri umani, ma si trovano anche negli animali dove tuttavia assumono forme e caratteristiche diverse. Per quel che riguarda l’uomo, però il mondo che si apre intorno alle staminali sembra aver aperto una potenzialità di ricerche enormi e in ogni caso davvero promettenti per la cura di tante patologie.

dengue nuovo meccanismo dell’attacco virale

Uno studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista PLoS Pathogens, ha dato un nuovo volto al virus Dengue. I ricercatori del Programma Emerging Infectious Diseases (EID), presso la Duke-NUS Graduate Medical School di Singapore (Duke-NUS), hanno infatti scoperto un nuovo meccanismo utilizzato dal virus (sierotipo DENV-2) per eludere il sistema di difesa umano. Si chiama virus Dengue e oggi vi spiego di che cosa si tratta.

Un virus nell’organismo

Tipicamente, quando un virus entra nel corpo e infetta le cellule, induce la produzione e il rilascio di interferoni (IFN), proteine in grado di attivare i meccanismi di difesa antivirale dell’organismo. La loro funzione specifica è infatti proprio quella di inibire la replicazione virale all’interno delle cellule infette e di impedirne l’ulteriore diffusione rafforzando l’attività delle cellule preposte alle difese immunitarie, come i linfociti T e i macrofagi.

Il virus Dengue entrando nella cellula e producendo grandi quantità di un RNA non codificante altamente strutturato, chiamato sfRNA, andrebbe ad attaccare quelle proteine cellulari (G3BP1, G3BP2 e CAPRI’ in grado di aiutare a generare un meccanismo di difesa. A causa di questa interazione, la cellula non sarebbe più capace di proteggersi contro la replicazione virale.

Cosa fa il virus Dengue?

Il virus Dengue utilizza molteplici strategie per eludere le nostre risposte immunitarie. Se con un approccio fallisce, ne utilizza un altro per replicarsi e diffondersi, ha dichiarato il professore Eng Eong Ooi, Vice Presidente dell’EID. Questi risultati evidenziano non solo nuovi meccanismi che regolano la nostra risposta immunitaria ma anche, nel caso del Dengue, come il virus abbia imparato ad evitarli. Sono comunque necessari ulteriori studi per comprendere a tutto tondo le varie differenze di attacco dei quattro ceppi virali”.

Il laboratorio del professor Garcia-Blanco descrive quindi un nuovo modo in cui il virus Dengue evita di essere ucciso dalla nostra risposta immunitaria. Producendo frammenti del proprio genoma, in grado di agire come una spugna, assorbirebbe quei fattori necessari a produrre meccanismi antivirali. Questo lavoro è un importante contributo per la prensione globale delle strategie impiegate dal virus, fondamentale per elaborare terapie nuove ed efficaci.

Qualche anno fa una scoperta del genere avrebbe destato ironie e scalpore specie tra le file degli scienziati più obsoleti e meno inclini all’avanzamento della modernità tra i laboratori sperimentali. Oggi invece il virus Dengue è in qualche modo la dimostrazione pratica che è possibile abbattere i pregiudizi, specie quelli scientifici perché in laboratorio c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare.