Vecchie password addio

Vecchie password addio

Password e memoria, un connubio che fino a ieri sembrava eterno e che ora pare destinato a scomparire. Presto non sarà più necessario associare le nostre parole d’ordine telematiche alle date, ai numeri o alle parole che ci sono più care. L’era della password imparata a memoria sta per finire, al posto nostro ci penseranno i dispositivi.

Come saranno le password del futuro?

Dalla Silicon Valley assicurano infatti che sono in arrivo sistemi di sicurezza a prova di hacker, che semplificheranno non poco la nostra quotidianità spesso condizionata da numerosi codici da dover ricordare a memoria. La novità è pensata sia per il privato che per il pubblico come negli Stati Uniti, dove i nuovi metodi di sicurezza sono già utilizzati da grandi aziende e università. La password moderna è stata ideata dai ricercatori del Massachusetts Institute of Technology (Mit) di Boston già nel 1961, ma ora sarà il mondo virtuale a cambiare completamente un sistema ormai di lunga data.

Tra i nuovi sistemi di sicurezza ci sarà, ad esempio, lo “smart ring”, un anello in acciaio e titanio a tecnologia Near Field Communication (Ncf) con due chip incorporati. Uno permetterà di trasferire i dati personali su uno smartphone dotato di tecnologia Ncf avvicinando l’anello al dispositivo, l’altro chip potrà, invece, abilitare le applicazioni, inserire le password e accedere al telefono. La possibilità di rinunciare alle password rappresenta un vero e proprio miraggio per chi lavora in ufficio e quotidianamente si trova costretto ad avere a che fare con decine di password da ricordare. E se è vero che basta conservarle tutte in una cartella, è anche vero che il tempo impiegato per recuperarle oltre che il rischio di vedersi violata la cartella è comunque troppo alto.

Dalla Silicon Valley i nuovi sistemi di sicurezza a prova di hacker

Per combattere gli hacker e difendere la propria privacy si è pensato anche all’autenticazione tramite un messaggio di testo. Oppure ad un’applicazione particolare sullo smartphone, molto vantaggiosa perché funziona anche senza segnale. Il metodo è veloce, semplice e mette al riparo da intrusioni visto che il processo si può bloccare molto rapidamente. Ma non finisce qui. Nella Silicon Valley si studia per la realizzazione di sistemi di sicurezza ancora più sofisticati, come quelli basati sul riconoscimento dell’iride o dell’impronta digitale, sistema già in commercio sugli smartphone più avanzati. E niente paura nel caso in cui il telefono venisse rubato; gli smartphone si possono sempre bloccare con i pin o con la propria impronta digitale.