dengue nuovo meccanismo dell’attacco virale

Dengue: il nuovo meccanismo dell’attacco virale

Uno studio, pubblicato sulla prestigiosa rivista PLoS Pathogens, ha dato un nuovo volto al virus Dengue. I ricercatori del Programma Emerging Infectious Diseases (EID), presso la Duke-NUS Graduate Medical School di Singapore (Duke-NUS), hanno infatti scoperto un nuovo meccanismo utilizzato dal virus (sierotipo DENV-2) per eludere il sistema di difesa umano. Si chiama virus Dengue e oggi vi spiego di che cosa si tratta.

Un virus nell’organismo

Tipicamente, quando un virus entra nel corpo e infetta le cellule, induce la produzione e il rilascio di interferoni (IFN), proteine in grado di attivare i meccanismi di difesa antivirale dell’organismo. La loro funzione specifica è infatti proprio quella di inibire la replicazione virale all’interno delle cellule infette e di impedirne l’ulteriore diffusione rafforzando l’attività delle cellule preposte alle difese immunitarie, come i linfociti T e i macrofagi.

Il virus Dengue entrando nella cellula e producendo grandi quantità di un RNA non codificante altamente strutturato, chiamato sfRNA, andrebbe ad attaccare quelle proteine cellulari (G3BP1, G3BP2 e CAPRI’ in grado di aiutare a generare un meccanismo di difesa. A causa di questa interazione, la cellula non sarebbe più capace di proteggersi contro la replicazione virale.

Cosa fa il virus Dengue?

Il virus Dengue utilizza molteplici strategie per eludere le nostre risposte immunitarie. Se con un approccio fallisce, ne utilizza un altro per replicarsi e diffondersi, ha dichiarato il professore Eng Eong Ooi, Vice Presidente dell’EID. Questi risultati evidenziano non solo nuovi meccanismi che regolano la nostra risposta immunitaria ma anche, nel caso del Dengue, come il virus abbia imparato ad evitarli. Sono comunque necessari ulteriori studi per comprendere a tutto tondo le varie differenze di attacco dei quattro ceppi virali”.

Il laboratorio del professor Garcia-Blanco descrive quindi un nuovo modo in cui il virus Dengue evita di essere ucciso dalla nostra risposta immunitaria. Producendo frammenti del proprio genoma, in grado di agire come una spugna, assorbirebbe quei fattori necessari a produrre meccanismi antivirali. Questo lavoro è un importante contributo per la prensione globale delle strategie impiegate dal virus, fondamentale per elaborare terapie nuove ed efficaci.

Qualche anno fa una scoperta del genere avrebbe destato ironie e scalpore specie tra le file degli scienziati più obsoleti e meno inclini all’avanzamento della modernità tra i laboratori sperimentali. Oggi invece il virus Dengue è in qualche modo la dimostrazione pratica che è possibile abbattere i pregiudizi, specie quelli scientifici perché in laboratorio c’è sempre qualcosa di nuovo da imparare.